Contatti

Un approccio multidisciplinare e personalizzato, per un percorso di cura efficace.
Un modello terapeutico su misura e condiviso
Il modello terapeutico di riabilitazione psico-nutrizionale attuato in Residenza è condiviso con il paziente. Nel rispetto delle linee guida internazionali, i trattamenti sono personalizzati in modo che la persona individui le proprie attitudini per vivere al meglio la degenza. Ogni paziente viene assegnato a una delle quattro micro-équipe multidisciplinari che lo seguirà durante tutto il percorso.

Il percorso di cura

L’arrivo

All’arrivo in Residenza uno specialista valuta lo stato di salute del paziente e definisce con lui un piano alimentare personalizzato che rispetti i suoi gusti e i suoi tempi. Il paziente viene assegnato a una micro-équipe composta da un medico, uno psicologo, un dietista, un educatore e uno psichiatra di riferimento.

La vita in Residenza

Il regime di cura residenziale prevede una degenza media di circa 5 mesi durante i quali i pazienti vivono insieme affrontando la sintomatologia alimentare affiancati quotidianamente, 24 ore su 24, da operatori specializzati nella cura dei Disturbi Alimentari. Per i primi quindici giorni non sono previsti rientri a domicilio. Successivamente, se le condizioni cliniche lo permettono, i pazienti possono tornare a casa per il fine settimana.

 

L’organizzazione della giornata prevede:

  • pasti assistiti da parte dei membri dell’equipe multidisciplinare da consumare insieme a tutti gli ospiti della comunità;
  • attività psicomotorie e laboratori artistici, didattici, psico-motori e psico educativi;
  • attività all’aperto, individuali o di gruppo, nell’area verde che circonda la Residenza.

 

Gli incontri individuali con gli specialisti, la condivisione degli spazi, la partecipazione a laboratori e attività di gruppo, i pasti assistiti sono parte integrante e sinergica di un percorso personalizzato.

Le dimissioni

Il personale della Residenza si occupa di individuare la soluzione più adatta e duratura al reinserimento del paziente nella realtà esterna anche in collaborazione con i professionisti del territorio. Durante questa fase è necessario concedere alla sfera affettiva del paziente – genitori, fratelli, partner, amici – la possibilità di comprendere, abituarsi e gestire il cambiamento con la persona riabilitata.

Se l’ambiente familiare è ritenuto invalidante, è prevista la ricerca di soluzioni domiciliari alternative, più adatte al proseguimento del percorso che attenderà il paziente all’esterno, nella vita di tutti i giorni.

Il ritorno in società

Altrettanta importanza viene garantita al reinserimento nel mondo del lavoro o scolastico. Il personale della Residenza affianca il paziente anche sul piano operativo, organizzando le sue prime attività esterne e l’assistenza nella ricerca di un impiego.
Una volta dimesso, il paziente potrà giovare nuovamente del supporto garantito dalla rete territoriale di cura. In alcuni casi, si consiglia un distacco più graduale, e si decide di indirizzare il paziente verso il Centro Diurno a cui i pazienti accedono dalle 9 alle 17.

La microéquipe, un mosaico di competenze e professionalità.
La divisione in microéquipe costituisce un elemento caratterizzante della cura in Residenza. Ogni membro, con la propria esperienza e formazione, è un tassello fondamentale del mosaico di competenze e professionalità necessarie per costruire un percorso di cura personalizzato.

A ogni paziente viene assegnata una microéquipe composta da uno psichiatra, uno psicoterapeuta, un medico, un dietista e un educatore; ogni microéquipe ha in carico un massimo di 7 persone. Tra le figure professionali che ne fanno parte, lo psicoterapeuta è il responsabile e coordinatore del gruppo, e mantiene i contatti con i familiari e i servizi invianti.