Un metodo per costruire insieme il domani

  • Un approccio
    multidisciplinare

    La compresenza di professionalità diverse e di tre differenti approcci psicoterapici sono le caratteristiche che contraddistinguono il trattamento residenziale, permettendo di accogliere persone con molteplici sintomi psichiatrici collegati al disturbo del comportamento alimentare. Viene individuata la terapia più adeguata, con un'assistenza continuativa, tutti i giorni dell'anno, 24 ore su 24.

  • Il progetto
    terapeutico

    La cura psicoterapica che offriamo comprende tre approcci teorici diversi: cognitivo-comportamentale, psicoanalitico e dello psicodramma. La scelta di avere più indirizzi nella nostra struttura accresce la possibilità di riscontrare un esito positivo alle terapie, dato che ciascun paziente reagisce in maniera differente agli stimoli ricevuti.

  • La riabilitazione
    psico-nutrizionale

    Alla psicoterapia si affianca un percorso nutrizionale che prevede colloqui individuali con il medico nutrizionista, il dietista, gruppi di riabilitazione psico-nutrizionale e pasti assistiti. Il paziente e il terapeuta lavorano insieme con l'obiettivo di armonizzare il comportamento alimentare e il peso, condividendo obiettivi da sperimentare e raggiungere giorno dopo giorno.

  • Lo Staff

    Lo Staff della Residenza Gruber è composto da 28 persone tra psichiatri, psicologi, nutrizionisti, dietisti, educatori, operatori socio-sanitari e infermieri altamente selezionati e formati, anche con corsi di aggiornamento periodici. Vengono inoltre organizzati incontri settimanali sia con i colleghi sia con supervisori esterni, per integrare il sapere tra tutte le figure e discutere le caratteristiche dei singoli casi.

  • Direzione
    e Consulenza

    Direzione Sanitaria: Michele Rugo, Psichiatra
    Direzione Medico Nutrizionale: Ornella Trunfio, Medico,specialista in Igiene e Medicina Preventiva
    Direzione Psicologica: Anna Franco, Psicologa
    Coordinamento: Alessia Urgese, Psicologa
    Consulenza: Lo psicanalista Massimo Recalcati, che ha coordinato la programmazione e l'attività formativa dell'équipe, è consulente permanente sia in termini di supervisione dell'applicazione del modello terapeutico sia di formazione dello staff multiprofessionale.
    Donatella Ballardini, medico nutrizionista e Direttore Sanitario del Centro Gruber, coordina e supervisiona i servizi di ristorazione.

  • Programmi
    di formazione

    Il nostro modello prevede che l’assistenza sia integrata da programmi di formazione, ricerca e divulgazione. Offriamo una formazione interna in modo continuo e permanente per il personale della Fondazione Gruber con l’obiettivo di integrare, aggiornare e condividere le competenze, per un’assistenza sempre più dedicata ed efficace. Organizziamo inoltre programmi di formazione universitaria, in collaborazione con l’Università di Bologna, che comprendono un Master Universitario di I livello in Trattamento Integrato dei Disturbi dell'Alimentazione. Coordiniamo anche programmi di educazione continua finalizzati a favorire sia l’aggiornamento specialistico sia il confronto tra professionisti.

    Il paziente
    e la famiglia

    Ogni percorso di guarigione prevede la disponibilità del paziente ad allontanarsi dalla famiglia e dal proprio ambiente. Una prima fase della terapia è costituita dall'ascolto del suo vissuto, allo scopo di evidenziare le eventuali relazioni conflittuali su cui intervenire. Per rendere più efficace il trattamento residenziale è indispensabile la partecipazione delle persone vicine al paziente che, con il supporto e l'affiancamento di un terapeuta, possono influenzarne positivamente l'esito.

    La cura attraverso
    il gruppo

    L'attività psicoterapeutica di gruppo è un elemento determinante della cura, perché offre al paziente l'opportunità di interagire con altri affetti dal medesimo disturbo. Ogni paziente partecipa a tre gruppi psicoterapici settimanali, a indirizzo cognitivo-comportamentale, psicoanalitico e di psicodramma. A questi si affiancano i colloqui settimanali con il proprio psicoterapeuta, dietista, medico nutrizionista, educatore e psichiatra.

    Le attività psicomotorie di gruppo sono parte integrante delle giornate in Residenza; il lavoro sul corpo stimola nel paziente la ristrutturazione di una percezione più vicina alla realtà della forma del proprio corpo. I laboratori espressivi aiutano invece a trovare un nuovo modo di comunicare le proprie emozioni e il proprio vissuto.

    Individuare la cifra singolare di ciascun paziente pone il trattamento residenziale in contatto con l'esterno. Grazie alla collaborazione con il MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), garantiamo la continuità del percorso scolastico attraverso lezioni che si svolgono all'interno della Residenza o nelle scuole del circondario. Sono previste visite di ospiti esterni e, compatibilmente con il buon andamento del percorso riabilitativo, rientri a domicilio nel weekend.

    La microéquipe

    A ogni paziente viene assegnata una microéquipe composta da psichiatra, psicoterapeuta, medico nutrizionista, dietista ed educatore; ogni microéquipe ha in carico un massimo di sette persone. Lo psicoterapeuta è anche il Case Manager del gruppo e mantiene i contatti con i familiari e i servizi invianti.

    La divisione in microéquipe costituisce un elemento caratterizzante la cura in Residenza. Ogni membro dell'équipe arricchisce i colleghi con la propria esperienza e formazione, diventando un tassello fondamentale del mosaico di cure. La condivisione degli spazi e dei tempi della psicoterapia con il gruppo contribuisce a creare un clima emotivo e relazionale a sua volta terapeutico, che punta a rimettere il paziente in connessione con l'Altro da sé.

    Le dimissioni

    Per accompagnare la delicata fase delle dimissioni, il nostro personale si occupa di individuare la soluzione più adatta e duratura al reinserimento del paziente nella realtà esterna.

    È necessario concedere alla sfera affettiva del paziente - genitori, fratelli, partner, amici - la possibilità di acquisire nuovamente confidenza, abituarsi a gestire il cambiamento e relazionarsi con la persona riabilitata. I rientri del paziente a domicilio, concordati durante il trattamento residenziale, puntano proprio a favorirne l'adattamento all'ambito sociale di appartenenza. Trovare la soluzione più consona comporta in alcuni casi la ricerca di alternative all'ambiente familiare, se ritenuto invalidante a proseguire il percorso che attende il paziente anche all'esterno.

    Il ritorno in società

    Altrettanta importanza viene garantita al reinserimento nel mondo del lavoro o scolastico; il nostro personale affianca il paziente anche sul piano operativo, con l'organizzazione delle sue prime attività al di fuori della Residenza e l'assistenza nella ricerca di un impiego.

    Una volta dimesso, il paziente potrà giovare ancora del supporto garantito dalla rete di cura che ha conosciuto prima del ricovero. In alcuni casi, consigliamo un distacco più graduale, indirizzando verso il trattamento in Centro Diurno presso la nostra Residenza.